La Campagna nazionale di Croce Rossa Italiana per lo Scudo Blu
Uno Scudo per la cultura costituisce una linea d’azione della più ampia Campagna per la Protezione dei Beni culturali ‘Il futuro ha una lunga storia. Proteggiamola’ lanciata da Croce Rossa Italiana ed ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) a Solferino il 2 aprile 2022.
La Campagna è stata creata al fine di aumentare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sul tema della protezione del patrimonio culturali dagli effetti dei conflitti armati, attraverso la disseminazione del Diritto Internazionale Umanitario (DIU) accompagnata da una vasta azione di sensibilizzazione.
Tra gli obiettivi centrali della Campagna, che beneficia del patrocinio del Ministero della cultura, rientra infatti quello di mappare tutti i beni eleggibili di protezione sul territorio nazionale, e sostenere le autorità italiane nell’apposizione dello ‘Scudo blu’, in applicazione della Convenzione dell’Aia del 1954 e dei relativi Protocolli aggiuntivi.
La crescente azione di prevenzione e salvaguardia permetterà all’Italia di essere maggiormente preparata all’assolvimento del proprio compito, sia in tempo di pace, che nell’ipotesi di conflitto armato.

Tre Scudi Blu a Pesaro, capitale italiana della cultura 2024
Prosegue l’impegno della CRI per la protezione dei beni culturali Si rinnova l’impegno della CRI per la protezione dei beni...

Corso alta specializzazione in protezione dei beni culturali per istruttori DIU – 1 e 3 aprile 2022
Dal 1° al 3 aprile 2022 e in occasione del 1° Campo di Formazione Nazionale 2022, si è tenuto a...

Croce Rossa e ANCI insieme. Al via protocollo d’intesa per intensificare azioni culturali e sociali
Il 2 aprile primo “step” con la Campagna di promozione e tutela dei beni culturali per apporre lo “Scudo blu”...

La nascita del Progetto ‘Uno Scudo Blu per la Cultura’
Il Progetto è nato nel 2023, anno di Brescia e Bergamo capitali italiane della Cultura, nel corso del quale il Comitato CRI di Brescia ha proposto l’apposizione dello Scudo Blu sui primi 20 beni culturali nelle due province, avviando l’iter grazie al contributo di fondazioni ed enti privati della Provincia e alla collaborazione del Comitato CRI di Bergamo, Comuni, enti culturali, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia.
L’avvio del Progetto ha portato alla creazione di un laboratorio che ha proposto un modello pragmatico e replicabile su tutto il territorio nazionale, anno dopo anno, e con particolare riferimento alle Capitali Italiane della Cultura successivamente identificate, come Pesaro nel 2024, e Nova Gorica e Gorizia nel 2025. Ciò non esclude la possibilità di porre in essere azioni volte ad affiggere lo Scudo Blu in altre province del territorio nazionale.

I beni protetti con lo Scudo Blu
Musei, teatri, archivi, siti archeologici, chiese sono destinatari dello Scudo Blu sia per il loro valore culturale e per ciò che rappresentano per le comunità in cui si trovano ma non solo, tanto che un loro eventuale danneggiamento rappresenterebbe una perdita per l’intera umanità.
Ciò rappresenta una tematica di crescente interesse per la CRI, nel solco della Campagna nazionale per la promozione e la tutela dei beni culturali “Il futuro ha una lunga storia. Proteggiamola”. Negli ultimi anni, la sua linea d’azione ‘Uno Scudo per la Cultura’ ha portato all’apposizione di decide di Scudi Blu su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, considerando la moltitudine di beni potenzialmente destinatari di protezione, il lavoro da fare è ancora molto.

Che cos’è lo Scudo Blu
Per prevenire il saccheggio, la distruzione o il degrado di beni e costruzioni dedicate al culto, alle arti e scienze, la Convenzione dell’Aja del 1954 ha previsto che ciascuno Stato, in tempo di pace, predisponga ogni attività necessaria alla protezione dei beni culturali.
Lo Scudo Blu è il simbolo che la Convenzione stessa individua quale emblema istituzionale riconosciuto a livello internazionale. In caso di violazione, l’attacco al bene culturale è perseguito come crimine di guerra.
L’apposizione dello Scudo Blu su beni individuati attraverso la collaborazione tra Croce Rossa Italiana, Comuni, enti culturali, permette di rendere facilmente riconoscibile il bene sottoposto a protezione dai rischi prevenibili dei conflitti.