Le origini del Progetto
La CRI Comitato di Brescia – in qualità di garante e promotore del Diritto Internazionale Umanitario – ha avviato nel 2023 il progetto ‘Uno Scudo per la cultura’, con l’obiettivo di proteggere i beni culturali che le persone identificano come “custodi” della propria storia.
Il progetto ha ricevuto il contributo del Bando Capitale della Cultura 2023, emanato congiuntamente da Fondazione Cariplo, Fondazione della Comunità Bresciana e Fondazione della Comunità Bergamasca. L’iniziativa ha inoltre avuto il supporto di CNA Brescia, di BCC dell’Agrobresciano; Canon Italia è partner culturale.
Azione principale del progetto è stata l’apposizione dello Scudo Blu, l’emblema scelto dai Paesi firmatari della Convenzione dell’Aja del 1954, su 20 beni culturali tra Brescia e Bergamo.
Dalla Convenzione dell’Aja del 1954 alla Capitale Italiana della cultura
Dopo lo scempio della II Guerra Mondiale, la Convenzione dell’Aja, firmata il 14 maggio del 1954 da 37 Stati tra cui l’Italia, nacque proprio dalla necessità condivisa di proteggere il patrimonio culturale, non solo per il valore intrinseco, ma anche e soprattutto per la sua capacità di “cura” nei momenti difficili attraverso la bellezza, la memoria, la prospettiva del futuro.
Gli Stati si sono quindi impegnati a predisporre in tempo di pace le azioni necessarie a prevenire i rischi legati ai conflitti armati, tra cui l’apposizione dello Scudo blu, emblema riconosciuto a livello internazionale, dandone adeguata informazione.
In Italia, tuttavia, la Convenzione è stata applicata in modo inferiore alle esigenze del territorio e il suo contenuto non è stato adeguatamente diffuso nemmeno tra gli addetti ai lavori. Eppure, i conflitti recenti anche in Europa dimostrano come i beni culturali siano un obiettivo strategico delle forze in campo e la cui distruzione non è più un evento collaterale dello stesso ma un metodo di combattimento pianificato.
Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, uno ‘Scudo per la cultura’ ha inteso riallacciare i fili di una storia a lungo interrotta, partendo dal presupposto che beni culturali come monumenti, chiese, siti archeologici, archivi, biblioteche, teatri, siano collante tra i popoli, rifugio sicuro nei momenti di difficoltà e punto di ripartenza dopo scenari critici, come ci hanno insegnato la pandemia e i recenti conflitti armati.
Ciò ha significato porre le due città al centro di un’azione culturale a livello nazionale e internazionale ed accendere i riflettori dell’opinione pubblica, ma ancor più delle persone che lavorano nell’ambito dei beni culturali, dei rappresentanti delle istituzioni e della classe politica, della necessità di garantire, attraverso la protezione del patrimonio storico e, con esso, il passato ed il futuro di ogni comunità.
Il legame intrinseco tra Capitale Italiana della Cultura e il progetto per lo Scudo Blu è stato concepito per proseguire tale sinergia nel tempo: nel 2024 è già stato coinvolto, infatti, il Comitato di Pesaro della Croce Rossa Italiana, Capitale Italiana della Cultura per quell’anno, mentre il passaggio di consegne è già previsto con Nova Gorica/Gorizia per il 2025.
Gli Scudi blu per proteggere la cultura
Il servizio di approfondimento dedicato dal TGR Lombardia racconta il progetto Uno Scudo per la cultura attraverso la voce di alcuni dei suoi protagonisti.
L’occasione è stata l’apposizione del primo Scudo blu, il 5 maggio 2023, a Brescia, sul sito UNESCO “Brixia. Parco Archeologico di Brescia romana e complesso monumentale di San Salvatore- Santa Giulia”.
L’articolazione del Progetto
Il progetto si è articolato in tre azioni principali, tutte con l’obiettivo comune e fondamentale di diffondere la cultura della Convenzione dell’Aja del 1954 e la consapevolezza del valore dei beni culturali, evidenziando la necessità di salvaguardare il patrimonio culturale in ogni circostanza.
L’apposizione degli Scudi Blu tramite l’individuazione dei 20 beni culturali delle province di Brescia e Bergamo ha rappresentato il cuore del progetto, e ha fatto di Brescia e Bergamo un laboratorio per costruire un metodo e proporre un modello pragmatico, replicabile in tutto il territorio nazionale. In qualità di ente proponente, Croce Rossa Italiana Comitato di Brescia, col supporto di Croce Rossa Italiana Comitato di Bergamo e dei comitati di volta in volta territorialmente competenti, con gli enti gestori e proprietari e con i Comuni, ha individuato i beni culturali particolarmente significativi per il loro valore identitario per le comunità di riferimento. I Comuni hanno indicano i beni destinatari di Scudo Blu in una delibera, trasmessa al Ministero dei Beni Culturali.
Il progetto ha inoltre previsto diversi momenti formativi ed informativi, tra cui il Corso nazionale di Alta Specializzazione per la protezione dei beni culturali rivolto agli istruttori di Diritto Internazionale Umanitario della Croce Rossa Italiana, un Convegno informativo per la popolazione, a Brescia; un Convegno sulla protezione dei beni culturali per operatori qualificati quali amministratori degli enti Locali, personale delle forze armate, dei musei e dei parchi archeologici a Bergamo; un Progetto Scuole ad opera degli istruttori CRI, nelle scuole delle Province di Brescia e Bergamo per il 2023/2024.
Il progetto ha portato alla creazione di un modello di campagna operativa e strutturata di mappatura ed apposizione dello Scudo Blu, in modo tale che questo non si esaurisse nel 2023 e non si fermasse ai soli territori di Brescia e Bergamo. L’esperienza dei Comitati di Croce Rossa coinvolti le due province, degli enti gestori, dei Comuni interessati è stata messa a disposizione degli altri Comitati di Croce Rossa che, sul territorio nazionale, vogliano proseguire l’attività di apposizione degli Scudi, facendosi promotore presso le istituzioni locali. Tale prassi è stata condivisa anche tramite diverse attività di comunicazione, a partire dalla creazione, e successiva condivisione al livello nazionale, del presente sito web, realizzato dall’agenzia di comunicazione e marketing ‘Akomi’.

La campagna nazionale di Croce Rossa Italiana per lo Scudo Blu
Uno Scudo per la cultura si inserisce ed amplia nella sua declinazione la Campagna per la Protezione dei Beni culturali lanciata da Croce Rossa Italiana ed ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) a Solferino il 2 aprile 2022, per aumentare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, attraverso la disseminazione del Diritto Internazionale Umanitario accompagnata da una vasta azione di sensibilizzazione.
CRI ed ANCI hanno sottoscritto un accordo che ha consentito di definire le competenze per la mappatura ed apposizione dello Scudo Blu ai beni culturali eleggibili, promossa dai volontari CRI adeguatamente formati, in sinergia con gli enti locali e le strutture preposte.
L’obiettivo è quello di permettere all’Italia di essere maggiormente preparata all’assolvimento del proprio compito, sia in tempo di pace, che nell’ipotesi di conflitti armati, catastrofi naturali e disastri ambientali.