Perché verrà scudato
Ad Alzano venne eretta, forse nel 1023, una chiesetta romanica dedicata a San Martino. Nei secoli successivi Alzano Maggiore assunse maggiore importanza, anche se solo nel 1457 divenne parrocchia autonoma, con l’avvenuta costruzione di un edificio più ampio.
Sarà questa la chiesa che San Carlo Borromeo visita nel 1575, dando indicazioni di rinnovamento secondo le nuove idee controriformistiche. Tuttavia solo nel 1656 un grosso lascito di 70.000 ducati d’oro destinato alla “fabbrica” di San Martino da parte di un ricco mercante locale, Nicolò Valle, permette alla Fabbriceria di decidere il completo rinnovamento in forme barocche della struttura esistente. Il progetto è affidato all’architetto Gerolamo Quadrio. Nel 1659 iniziano i lavori che si protrarranno per tutto il secolo successivo.
Lo Scudo Blu riguarda anche le Sagrestie, che sono una sezione del Museo d’arte sacra collocato nel cinquecentesco Palazzo Pelliccioli. Inserite nel corpo strutturale della basilica, vennero edificate nel 1676, per adibire i nuovi locali ad ambienti volti ad ospitare riunioni clericali, ma anche atti alla preparazione della preghiera, sia per il clero locale che per il popolo, nelle processioni.