Cenni storici
Eretto nel XIV secolo dagli Estensi, il Palazzo Comunale di Lendinara è oggi la sede del Municipio. La facciata in laterizio si divide su due piani: il piano inferiore presenta un porticato ad arcate sorretto da colonne di marmo, mentre quello superiore è caratterizzato da quattro finestre rettangolari. Tra le due finestre centrali, si trova una nicchia con una statua della Madonna col Bambino (1618), che richiama il simulacro della Beata Vergine del Pilastrello. Nel Seicento, al Palazzo Comunale fu annesso l'adiacente edificio del Monte di Pietà del 1501.All'interno del palazzo, si può ammirare la "sala canoziana", che ospita una grata monacale lignea ad intaglio e traforo (ca. 1447), realizzata in stile gotico dai celebri fratelli lendinaresi Lorenzo e Cristoforo Canozzi. Nella sala, si trova anche l'interessante carta topografica di Lendinara di Gaspare Mazzante, risalente al 1690. Al piano inferiore, si trova lo storico Caffè Maggiore, che si affaccia sulla loggia del Palazzo.
Perché è stato scudato
La grata lignea dei Canozi, custodita nel palazzo municipale, sarà valorizzata nel progetto “Il futuro è la nostra memoria”, predisposto dagli amici del circolo Il Tempo Ritrovato. Il Comune di Lendinara ha scelto di aderire come partner al progetto, con il quale il circolo rodigino parteciperà al bando Culturalmente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. L’ente locale partecipa concedendo l’uso non esclusivo del piano nobile di palazzo Boldrin, sede della biblioteca comunale, e individuando un bene da valorizzare.
La grata monacale lignea, realizzata in stile gotico intorno al 1447 dai fratelli Lorenzo e Cristoforo Canozi, è considerata uno dei beni culturali più importanti. Proveniente dalla chiesa di Santa Maria Nuova alla Braglia, soppressa nell’Ottocento, è oggi custodita nella sala canoziana del palazzo municipale, chiusa al pubblico dal 2012 per ragioni di sicurezza dopo il terremoto emiliano.